LUIGI VERONESI
VERONESI, LUIGI. - PITTORE, GRAFICO, FOTOGRAFO, SCENOGRAFO, NATO A MILANO IL 28 MAGGIO 1908. TRA I PIÙ SIGNIFICATIVI ESPONENTI DELL’ASTRATTISMO ITALIANO, V. MUOVE LE SUE PRIME ESPERIENZE ALL’INTERNO DEL CLIMA CULTURALE INSTAURATO DAL NOVECENTO. È INIZIATO ALLE TECNICHE DELLA PITTURA E DELL’INCISIONE DA UN MODESTO MAESTRO, MA PIÙ STIMOLANTI SONO I RAPPORTI CON R. GIOLLI E IL GRUPPO DI INTELLETTUALI CHE DARÀ POI VITA ALLA RIVISTA POLIGONO. EVIDENTI SONO ANCORA, PER LA SUA FORMAZIONE, I RICHIAMI ALLA METAFISICA E AL SECONDO FUTURISMO, E LE XILOGRAFIE CHE ESPONE NELLA SUA PRIMA MOSTRA PRESSO LA GALLERIA DEL MILIONE NEL 1932 DENOTANO IL SUO INTERESSE PER LA GRAFICA DI DIE BRÜCKE. NEL 1932 A PARIGI INCONTRA LÉGER E VANTONGERLOO, PRIMO DEI NUMEROSI CONTATTI CON L’AVANGUARDIA EUROPEA CHE, INSIEME CON I RAPPORTI CON LA PUNTA PIÙ AVANZATA DELL’ARCHITETTURA E DELL’ARTE ITALIANA, FACENTE CAPO ALLA GALLERIA DEL MILIONE, CONTRIBUISCONO ALL’ELABORAZIONE ORIGINALE DI UNA RICERCA CHE SI ESTENDE DALLA PITTURA, ALLA GRAFICA, ALLA FOTOGRAFIA, AL CINEMA. NEL 1933 V. ADERISCE AL GRUPPO DI CAMPOGRAFICO, NEL 1934 AD ABSTRACTION-CRÉATION: NEL 1935 INCONTRA PER LA PRIMA VOLTA L. MOHOLY-NAGY, LA CUI RICERCA RIMANE FONDAMENTALE PER V., PER I PROBLEMI VISUALI RELATIVI AL MOVIMENTO ALL’INTERNO DELL’IMMAGINE E PER I RAPPORTI TRA LE DIVERSE TECNICHE, COSÌ COME È IMPORTANTE LA LEZIONE DI KANDINSKIJ (NON TANTO IL KANDINSKIJ DE LO SPIRITUALE NELL’ARTE, QUANTO QUELLO DI PUNTO, LINEA E SUPERFICIE) PER IL MODO DI STRUTTURARE LA SUPERFICIE PITTORICA. LE 14 VARIAZIONI DI UN TEMA PITTORICO (1936; PUBBLICATE POI CON LE VARIAZIONI MUSICALI DI MALIPIERO) SONO BASATE SULL’ARMONIA DI RAPPORTI MATEMATICI PRECISI E FORME GEOMETRICHE. IN QUESTA DIREZIONE SONO ANCHE STIMOLANTI PER V. LE ESPERIENZE DEI CONCRETISTI SVIZZERI, SOPRATTUTTO DI M. BILL, E LA CONOSCENZA DELL’AVANGUARDIA RUSSA (EL LISSINTSKIJ, MALEVIC). DELLA FINE DEGLI ANNI TRENTA SONO GLI ESPERIMENTI CON FOTOGRAMMI SU TELA, UN’INTENSA ATTIVITÀ FOTOGRAFICA E, COERENTEMENTE CON LA RICERCA DEL TEMA DELLE VARIAZIONI, IL TENTATIVO DI ORGANIZZARE UNA PITTURA IN MOVIMENTO, REALIZZANDO SEI FILM, DIPINGENDO DIRETTAMENTE SULLA PELLICOLA. NEL DOPOGUERRA, V., CONTINUANDO CON GIOVANILE ENTUSIASMO LA SUA ATTIVITÀ, ADERISCE AL MAC (1949), SPERIMENTA, PARALLELAMENTE IN FOTOGRAFIA E PITTURA, UNA RICERCA SULL’ORGANICO, PER POI RITORNARE A FORME GEOMETRICHE PURE, E ALLE VARIAZIONI CONNESSE CON LE SUE RICERCHE IN CAMPO MUSICALE: MISURANDO LA LUNGHEZZA D’ONDA DEL COLORE, CREANDO UNA SCALA CROMATICA SECONDO RAPPORTI MATEMATICI, LA MUSICA PUÒ ESSERE TRADOTTA IN COLORE E IL COLORE IN MUSICA. NELLA RICERCA POLIEDRICA DI V., COERENTE ANCHE CON LA SUA FIGURA DI MILITANTE ANTIFASCISTA, RIMANE COSTANTE UN PRINCIPIO STRUTTURALE DI ARMONIA, ARMONIA CROMATICA (STUDIO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO FRA I COMPLEMENTARI E I LORO ACCORDI, COSÌ COME LA DEFINISCE NEL SUO CORSO DI CROMATOLOGIA TENUTO A BRERA NEL 1972-73) CHE COINCIDE CON L’ARMONIA COMPOSITIVA. VEDI TAV. F. T. |